La storia manutentiva delle tre passerelle metalliche


La passerella Roncajette
Nella storia della passerella Roncajette, la sola manutenzione del ponte di cui si abbia notizia risale al 1955 (verbale n. 208 di Reg. del Consiglio Comunale di Ponte San Nicolò in data 27-10-1955) e riguarda l’ingrassatura delle funi e la “coloritura ad olio onde evitare la corrosione causata dalla ruggine”. Erano passati 6 anni dalla sua costruzione, dopo questa data non si registrano altre notizie di manutenzione ordinaria né straordinaria, e sicuramente non ve ne sono state più dopo la costruzione del ponte stradale negli anni ‘80.
La passerella ormai inagibile è stata oggetto di tesi di laurea magistrale per studiarne un eventuale recupero. I documenti del comune e molte delle foto sono per gentile concessione dell’ingegnera Chiara Lion. 


La passerella Benetti
Anche nella passerella Benetti si sono succeduti negli anni diversi interventi di manutenzione che le hanno permesso di arrivare integra e perfettamente agibile ai giorni nostri. Tra questi interventi si ricorda la sostituzione del tavolato in legno con lamiera nervata e pavimentazione in gomma negli anni ’60, sostituito nuovamente con lamiera forata per il drenaggio dell’acqua nel 2014, e la riverniciatura di tutte le strutture avvenuta nel 1984, quando le funi sono state ingrassate per preservarle dalla corrosione.
L’intervento di manutenzione straordinario tecnicamente di maggior interesse è stato la sostituzione delle funi portanti nel 2000. Anche in questo caso erano passati più di 40 anni e le funi non protette dovevano venir sostituite a causa della naturale usura del tempo e della corrosione.
Le prime operazioni hanno interessato le sommità delle stilate rinforzandole, aggiungendo due nuove selle per ogni stilata adiacenti a quelle esistenti e montando un telaio provvisorio con due bracci fissi forati all’estremità per agganciare le taglie di sollevamento delle nuove funi.
Successivamente sono stati rinforzati gli ancoraggi a terra delle funi, le cui fondazioni erano costituite da cassoni a tre celle riempite di sabbia. Grazie a questa particolare tipologia di fondazioni è stato possibile inserire i nuovi ancoraggi prevedendo anche un duplice attacco per ogni fune per le future sostituzioni. Si è proceduto zavorrando provvisoriamente la zona centrale della fondazione e poi, una alla volta, sono state svuotate le celle dalla sabbia e si sono posizionati e annegati i nuovi inserti in un getto di calcestruzzo.
Sulle nuove selle si sono quindi issate e poste le funi in acciaio zincato a sostituzione delle originali non protette. I tiranti delle funi sono stati collegati ai nuovi ancoraggi più esterni delle fondazioni e se ne è regolata la lunghezza teorica. Solo dopo queste operazioni si sono passati i pendini dalle vecchie funi alle nuove agendo simmetricamente.
Infine utilizzando la medesima attrezzatura per il sollevamento delle nuove funi, quelle vecchie ormai scariche sono state smontate.
Nonostante fosse possibile smontare l’attrezzatura sulle sommità delle stilate una volta concluso l’intervento, l’operazione di smontaggio del telaio provvisorio non è mai avvenuta.