Il ponte sospeso in riviera San Benedetto (1828)


E’ interessante ricordare che l’unico altro esempio di ponte sospeso a Padova risaliva a più di 100 anni prima della costruzione delle tre passerelle. Costruito su progetto del Colonnello del Genio Anton Claudio Galateo a sostituzione del ponte in legno cinquecentesco crollato nel 1808, il ponte sul Tronco Maestro del Bacchiglione collegava Riviera San Benedetto all’attuale via Patriarcato.

Un’accurata descrizione tecnica dell’opera viene trattata negli «Annali Universali di statistica, economia pubblica, storia, viaggi e commercio» del 1832.
Lo spazio angusto tra le due rive e le strade nelle immediate vicinanze non permetteva, come d’uso, di utilizzare possenti pilastri in muratura per sostenere le funi portanti. Furono invece usati coppie di esili puntoni (alti 4,6m con diametro di soli 7cm) riciclati dalla Corte Carraresi, come ricordava lo stemma impresso. Frapposte ad ogni coppia di aste, le“girelle” (selle) sostenevano le sei funi spiroidali portanti (tre per lato). I tiranti (pendini) a cui erano appese le travi trasversali d’impalcato erano sia verticali che inclinati aumentando così la stabilità ai moti oscillatori.
Il 10 agosto 1828 venne inaugurata la passerella sospesa lunga 26,80m e larga 3,75m.
L’articolo degli «Annali Universali» dedicato al ponte di Galateo, in cui si decantavano i pregi della passerella, ampia elegante e solida, termina però con un infausto presagio, “esposto al sole ed al vento per più mesi, quella malattia di petto” di cui soffriva Galateo lo porterà alla morte il 16 febbraio 1831, e pertanto egli non poté seguire “quella annua intonacatura e tenui riparazioni col mezzo delle quali soltanto assicurar se ne può una lunga conservazione”.
I padovani non riconobbero quindi l’importanza innovativa del ponte e non ne fecero alcuna manutenzione. Il ponte deperì velocemente, e dopo un intervento di messa in sicurezza sostenendo l’impalcato con pile provvisorie in alveo, nel 1881 venne sostituito dall’attuale ponte di ferro in stile liberty.