Ponti sospesi nel secondo dopoguerra in Italia
Nelle passerelle pedonali la tipologia sospesa era competitiva a partire da luci di 50m, quindi luci più che mai tipiche del nostro paesaggio, mentre per i ponti stradali, ben più pesanti, tale tipologia si riteneva vantaggiosa solo per luci superiori ai 500m, difficilmente riscontrabili però nell’idro-orografia italiana. Sono comunque pochi gli esempi in Italia di passerelle sospese, e le tre passerelle di Padova sono assolutamente rappresentative di questa tipologia.
La tipologia sospesa nel dopoguerra venne invece adottata frequentemente per la realizzazione di innumerevoli ponti tubo per acquedotti, oleodotti e metanodotti, poiché risultava conveniente già per luci di 100m.
Nelle immagini selezionate dalle foto d’Archivio, si può ricostruire l’evoluzione del ponte tubo a tipologia sospesa.